Ritorno a Mana Trees

"Uuuh... Deve far male. Se ti consola, una volta avevo un amico che si dilettava coi rovi. Quindi, ho una certa esperienza in materia..." Come dimenticarsi di Saruwatari? Dei tanti casini combinati assieme, ricordavo soprattutto le volte in cui il sostegno era stato provvidenziale. Mentre ripensavo a qualche momento passato, avvicinai il muso alla zampa della lupa. Il trucco era sollevare la spina, e quindi strapparla via. Mossi la lingua in modo da incastrarla tra i denti, quindi "mordicchiai" un poco la zona attorno alla ferita, prima di prepararmi al grande strattone. Diedi un'occhiata alla lupa, come a suggerirle di stringere i denti, poi... Strap! Per sua fortuna, l'avevamo tolta senza aspettare troppo: se fosse penetrata nella carne, allora sì che sarebbero stati dolori. Agitai la lingua più volte per far cadere la spina, quindi proferii: "Fatto. Lecca un paio di volte la ferita, per sicurezza."

L'interno della grotta era spazioso e libero da sassolini o impedimenti come stalagmiti. Sì, mi ero sistemato davvero bene, lì sopra. Un tempo, ai lati della grotta vi erano diversi mucchietti di fogliame secco su cui potersi accucciare. Oramai, non rimaneva più nulla. Accennai ad entrare, non rispondendo alle parole della lupa. Non appena fui dentro, mi recai subito verso la mia "zona". Sospirai, sollevato, quando vidi che vicino alla parete c'era ancora quel fregio in legno che tanto apprezzavo. Ritornai indietro, verso la mia compagna di viaggio. Quindi: "Sistemati pure dove preferisci. Credo che nessuno dei miei amici si offenderà, se occupi il loro posto per un po'." Conclusi. A chi volevo darla a bere: non sarebbe più venuto nessuno, da quelle parti. Preferii però non deprimere la lupa ulteriormente, quindi finsi gioia

Il naso della lupa non l'aveva affatto tradita. In effetti, quello che era un gruppo apparentemente tanto solido, non era più tale da tantissimo tempo. Un po' mi dispiaceva, ma del resto avevo compreso da parecchie lune di esser rimasto inevitabilmente solo. Sorrisi, quando la mia compagna di viaggio prese posto. La sua successiva affermazione, mi giocò un brutto scherzo. Per un attimo, al suo posto vidi la sagoma di una lupa nera dalla coda bianca, con un occhio di un colore diverso dall'altro. Durò pochi istanti, ma mi fece sentire bene. Erano quasi le stesse sue parole, quelle proferite dalla lupa in quel momento: "Siamo in un mondo duro e aspro... Non ha senso esser cattivi sempre e comunque." Commentai, poggiando la testa sulle zampe

Augurai a mia volta la buonanotte alla lupa, concendendomi a mia volta un lieve sonnellino. Lieve perché bastò il muoversi della lupa a ridestarmi subito dal torpore. La vidi uscire fuori, e porsi all'entrata della tana. Sbadigliai, concedendomi qualche secondo per riprendermi dallo stordimento del sonno, quindi... Mi sollevai, stiracchiando le zampe e muovendomi in direzione della lupa.
Arrivato quasi alle sue spalle, per non spaventarla, mormorai: "Qualcosa ti turba?"

Mi feci vicino alla lupa, per poi mettermi alla sua destra e posare il posteriore a terra. Sollevai il capo verso le stesse, ruotandolo nella direzione da lei indicata. Il suo discorrere sarebbe stato senz'altro piacevole... Anzi, a dire il vero, lo era. Il guaio era che non vedevo più le stelle allo stesso modo, dopo l'incontro con un... certo animale. Era triste pensare che mi godevo di più i piccoli momenti quand'ero all'oscuro di gran parte dei meccanismi che si azionavano attorno a me. Non lo diedi ad intendere alla lupa, esclamando: "E' vero! Wow!" Volsi il capo verso di lei, concludendo: "Non ci avevo mai fatto caso." Sorrisi. Ed era vero: non l'avevo mai notato

Annuendo di nuovo alla lupa, rimasi nella medesima posizione di prima, anche dopo che lei decise di stendersi. Di costellazioni ce n'erano tantissime, era vero... Ma non alzavo lo sguardo al cielo per osservarle già da parecchi anni. Troppi ricordi dolorosi, e quasi nessuno piacevole. Compagni di viaggio scomparsi, o peggio... Sentii un nodo alla gola, e solo allora distolsi lo sguardo dall'alto, poggiando a mia volta la testa sulle zampe. Non mi resi conto del fumo: infondo, da quelle parti non era mai scoppiato alcun incendio, per via dell'umidità

Già, quanti ricordi albergavano oramai nella mia mente. Non tutti erano angosciosi, questo era chiaro. Ma il fatto stesso che fossero solo memorie lontane, nonostante la mia giovane età, mi facevano comprendere di esser dentro più vecchio di quanto non dimostrassi a una prima occhiata esteriormente.
Il pensiero di aver fatto un'idiozia a congelarmi nei pressi del lago si fece nuovamente strada in me. Se non avessi perso del tempo in cerca di risposte ai miei problemi personali, se avessi invece vissuto la vita così com'era...
Forse non sarei stato ancora in vita, forse avrei continuato a vagare pieno di domande... Ma, comunque fosse andata, avrei continuato a far parte di un branco.
I dubbi si nutrono di "se" e di "ma", e se Greymoon tutto d'un tratto non avesse deciso di ululare alla luna, probabilmente avrei continuato a lungo a rodermi il fegato.
La osservai. Era carino da parte sua tirarmi su di morale, e i suoi lineamenti aggraziati del resto non erano passati inosservati ai miei istinti. Tuttavia, una promessa fatta a vecchi amici non mi permetteva di esternare alcunché.
L'avrei trovato ingiusto, iniquo.
Aprii appena la bocca, ma non emisi alcun suono. Rimasi invece a osservare la lupa emettere quei versi così armoniosi, e solo alla fine commentai: "Hai una bellissima ugola, lo sai? Un vero peccato che anche tu sia senza un branco..."

"Dovresti tornarci, invece. Faresti in tempo. Non sei ancora così dipendente dalla solitudine, tu." E io lo ero? Non sapevo più dirlo. Una cosa era certa: la compagnia della lupa, almeno per il momento, non mi dispiaceva per nulla. Era piacevole chiacchierare con qualcuno che non stesse per diventare la mia colazione. Essì, in certi giorni ero così giù di morale da parlare alle prede prima di prendere la loro vita. E ovviamente non sempre queste erano ben disposte al dialogo. Suvvia, io stesso al loro posto non sarei stato poi così loquace.
Ingollai amaro quando Greymoon fece quell'affermazione riferita alla luna.
Se all'astro sarebbe dispiaciuto di sentire un duetto? Probabilmente sì, visto che diversi animali avevano sacrificato la loro esistenza per lei, e questa si era comportata in risposta come una femmina vanitosa...
Aggrottai lo sguardo, e feci per dire a Greymoon come la pensavo. Tuttavia, quando i nostri sguardi tornarono a incrociarsi, le parole mi rimasero in gola.
Sorrisi, e pensai che dopotutto non valeva neanche più la pena di riflettere sulla giusta condotta da tenere.
I Keetai erano oramai un ricordo lontano, erano passate intere stagioni da quando ne avevo scorto uno. Certo, forse mi osservavano ancora in silenzio, nascosti tra la selva. Ma credo che nessuno di loro mi avrebbe fatto noie, se avessi trattato la luna come un qualunque lupo comune, ignaro dei suoi pregi e delle sue colpe.

Alzai la testa in alto, e istintivamente piegai le orecchie indietro. Chiusi gli occhi e presi fiato: quanto tempo era che non levavo il mio grido alto nel cielo? Sinceramente, non rammentavo neanche più d'esserne capace.
Ululai, prima con discrezione, poi sempre più smodatamente